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#17: Cantando buon compleanno mentre le bombe esplodono [1973] |
Confessions |
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S ento i passi pesanti di mio padre che sale le scale...dall'incidente col frigorifero, ha quasi smesso di picchiarci, quindi non ho molta paura di essere picchiato, ma piuttosto che lui si mostri completamente deluso da me... la mia decisione di saltare la scuola e passare la giornata ad aspettare con calma nel parco è ovviamente poco credibile, ma spero di potergli dare un senso... Si sono sempre aspettati che pensassi come un adulto o che prendessi decisioni da adulto in qualunque situazione... sto cercando di spiegargli tranquillamente che cosa è successo per aver dimenticato la giustificazione, e una spiegazione logica per non sapere che cosa avrei dovuto fare... sfortunatamente, non si possono sollevare dubbi su come mio padre e la sua distanza siano una causa del problema, per cui non è una cosa su cui posso contare per tirarmi fuori dai guai... mentre spiego la mia difficile situazione, non sembra essere arrabbiato, e comincio a credere nella possibilità che lasci correre la cosa o forse che opti invece per qualche lavoretto aggiuntivo e che lanci un "non farlo mai più" come avvertimento... una volta che ho finito di parlare, c'è una lunga pausa come se stesse ancora pensando ad altre informazioni che non ho considerato... i suoi occhi diventano molto freddi (quando si sconnette diventano come delle fessure), e in pratica mi dice che questo atto non può essere qualcosa che può passare impunito, anche se è il mio compleanno... posso sentire che la festa è in pieno corso di svolgimento sotto di noi mentre mio padre tira fuori la cinghia e mi dice che non vuole che faccia nessun rumore, il che implica che non vuole che nessuno di sotto sappia che mi sta picchiando... mi sta facendo patire le pene dell'inferno mentre le prendo in silenzio e la frustata è molto forte...una volta che ha finito, mi dice di andare di sotto alla festa e di non dire a nessuno che cosa è successo, e di non mostrare nessuna sofferenza...è troppo tardi per disdire la festa adesso, così dovrei comportarmi come se tutto fosse normale...
La festa è un'esperienza completamente surreale siccome devo recitare la parte del bambino di 6 anni che ha una magnifica festa di compleanno con i suoi amici entusiasti... le foto vengono scattate, le canzoni cantate, le candele spente ma dentro sento che sto assolutamente morendo...tra lo stress della giornata passata spaventato nel parco e i lividi che vibrano contro la mia schiena e il mio sedere, ci vuole tutta la mia forza per continuare a fingere che non sia successo niente di strano...mi rallegro immensamente quando ricevo come regalo la bambola G.I. Joe appena uscita (proprio come quella che ha mio zio Guy - ha una collezione dei modelli più vecchi)...dopo che è stata servita la torta, viene detto ai bambini di spostarsi nel seminterrato così ognuno si entusiasma per la torta e può perdere la testa per i biscotti... sto quasi per scendere di sotto quando mio fratello mi si avvicina da dietro e sbatte giù dalle scale la mia bambola che si rompe immediatamente, le braccia e le gambe fuoriescono in un modo che non può essere aggiustato...questo è troppo per me, è il colmo, cerco invano di appellarmi alla mia matrigna per l'ingiustizia che mio fratello mi ha fatto...risponde con la sua solita freddezza ma in modo falsamente caloroso, dicendomi che la rottura della mia bambola è quello che succede ai bambini terribili come me e che quindi tristemente me lo meritavo...
Ci spostiamo di 2 isolati in un appartamento leggermente più grande, uno che ha un più grande cortile laterale condiviso e un piccolo portico chiuso dove possiamo giocare... il nuovo posto confina su entrambi i lati col retro della zona di carico di una importante catena alimentare... c'è un costante movimento in quest'area perché i camion si fermano per le consegne dei prodotti a tutte le ore della notte... scaviamo continuamente nei rifiuti per vedere che cosa stanno buttando via, e creare di fatto un campo da baseball sull'area di parcheggio...è sporco e puzzolente, ma è un posto perfetto per andare in bici e giocare a nascondino... frequentiamo ancora la stessa scuola, così questo aiuta nel cambiamento, ma nonostante siamo distanti solo alcuni isolati dal vecchio appartamento, l'isolamento di quel vicolo cieco taglia via tutti i vecchi amici e non li vediamo più dopo scuola...abbiamo anche un cane, un incrocio di barboncino nero che, nel classico stile Corgan, è senza nome e in seguito assume l'onnipresente nome di Doggie ['cagnolino', ndr]... poiché adesso abbiamo più spazio, mi è stata data la mia stanza, che guarda direttamente sul nostro giardino davanti a casa e sulle scale anteriori della vicina fila di case a schiera... mi piace avere la mia stanza e la privacy che comporta, perché ora credo di poter chiudere la porta e leggere i miei libri... questo fino a quando la mia matrigna me lo impedisce di nuovo...
Il supermercato è parte di una lunga linea processionale di normali aziende noiose, e io sono spedito quasi tutti i giorni a comprare in segreto le sigarette per la mia matrigna... mi manda con alcuni dollari e un biglietto scritto a mano che dice "per favore vendete a mio figlio un pacchetto di sigarette di una marca qualsiasi" con la sua firma illeggibile allegata... ci vogliono circa 5 minuti per camminare verso il negozio di liquori e lo faccio così spesso che l'uomo dietro il banco smette di chiedere il biglietto... mi manda a qualunque ora del giorno e della notte perché la mia matrigna non vuole che mio padre sappia che fuma, così mi ordina di essere molto attento che lui non lo scopra... mi fa intendere chiaramente che se la metto nei guai io sarò in guai ancora più grossi...
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Comincio a collezionare figurine del baseball, essendomi stato dato l'avvio da un mio parente che me ne ha passate alcune delle sue vecchie... le organizzo e riorganizzo continuamente in diversi ordini: per squadra, per preferenza, per anno... sono stato introdotto a questa passione da mia nonna materna, comincio a seguire da vicino le squadre e i loro progressi, prendendo nota delle statistiche individuali e chi potrebbe giocare meglio a un dato tempo... così succede che una mattina sono in cucina e comincio a blaterare in continuazione alla mia matrigna ogni cosa legata alla squadra della mia città, i Chicago Cubs... sto facendo una conversazione casuale, non inibito per circa 5 minuti mentre lei pulisce alcuni piatti... improvvisamente, senza preavviso, si ferma e dice "pensi che me ne freghi qualcosa di quello di cui stai parlando?...pensi che mi interessi davvero alle cose a cui tu sei interessato?" l'aria è risucchiata via dalla stanza, perché siamo le sole due persone in casa, rimango agghiacciato di colpo... mi sento completamente nudo... dopo questo incidente, inizia a tormentarmi se lascio le mie carte del baseball in giro; come se ad ogni occhiata la facessero arrabbiare... inizia in questo modo uno schema che durerà per più di 10 anni, per cui se c'è qualcosa che amo lei lo deve distruggere... inizio a nascondere le mie carte in un pannello staccato che si trovava vicino ad una vetrinetta in cucina... sento che le mie carte sono più sicure qui, perché il mio nascondiglio è sconosciuto a tutti tranne che a me... dopo aver usato questo posto per circa un mese, vado e trovo che le mie carte sono sparite, sospetto immediatamente la mia matrigna... le chiedo se ne ha fatto qualcosa, e mi dice che non le ha viste... ma continua dicendo che se qualcuno fosse molto furbo e volesse mettere al sicuro le carte del baseball, quello non sarebbe stato un buon posto per lasciarle...
Un bel giorno, arriva un uccellino giallo, un uccello canterino che viene messo nella mia stanza perché fa troppo rumore...mi viene dato il compito di nutrire l'uccellino, di avere la gloria di portarlo fuori dalla sua gabbia per cercare di farlo parlare...si siede con orgoglio sul mio dito e sembra felice quando gli presto molta attenzione... Col tempo, divento molto premuroso con questo uccellino senza nome... inizio a lasciare la porta della sua gabbia aperta e lo lascio volare libero per la mia stanza, qualcosa che sembra piacergli veramente... una fresca mattina, lo faccio uscire e lo lascio solo nella mia stanza, solo per pochi momenti per andare a prendere qualcosa... quando ritorno è sparito e non riesco a trovarlo da nessuna parte non importa quanto a fondo cerchi... non riesco assolutamente a immaginare dove sia andato... vado a prendere mio padre, che si dà il caso è sveglio, in fretta mi indica che la mia finestra ha un buchino e che l'uccellino deve essere passato di lì... il buco è molto piccolo, più piccolo di un uccellino, e mi sembra impossibile che possa esserci passato... mio padre mi spiega che probabilmente era motivato ad uscire dove ci sono gli altri uccellini con cui giocare... chiedo a mio padre se pensa che potrà tornare, lui risponde che crede che l'uccellino ormai se ne sia andato... inizialmente, mi intristisco a pensare che se ne sia andato, ma dopo quando penso che giocherà con i suoi amici, mi rallegro... chiedo a mio padre se pensa che l'uccellino starà bene là fuori? lui alza le spalle e dice, "noo, probabilmente è già morto"...
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Traduzione a cura di by june -
Correzione, adattamento e revisione a cura di BillyCorgan.it. |
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