Home  
  News  
  Speciali  
  Aggiornamenti  
  Tour  
     
  Music  
  The Smashing Pumpkins  
  Billy Corgan  
  Zwan  
  Side-projects  
  Related Artists  
     
  Words  
  Poesia  
  GATMOG  
  Testi & Traduzioni  
  Confessions  
     
  Media  
  Foto  
  Audio  
  Video  
  Links  
     
  Community  
  Forum  
  Chat  
  Podcast  
  Storia BCIT  
  Contacts  
     

BCIT in your language:
#16: Gił al parco [1973] Confessions
C ompro il mio primo disco sulla cima della collina...mi viene dato un dollaro, così posso 'fare spese' da solo, trovo una pila di dischi (33 giri) ad uno dei mercatini del vicinato...anche se viviamo in questa insenatura isolata, ogni sottosezione ha i suoi pettegolezzi e la sua politica, questa coppia è proprio della sezione alla tua destra se stai scendendo la collina dalla strada principale...(noi siamo nella sezione in basso a sinistra, anche il mio futuro allenatore di football viveva in quella sezione in alto a destra, un fatto che mi avrebbe tormentato tempo dopo)...sbircio tra i dischi, con la maggior parte dei titoli non ho familiarità, finché non arrivo ad uno che immediatamente tocca le mie corde...la copertina è abbastanza semplice, quattro uomini con quattro facce forti e sagomate, "Meet the Beatles"...ho sentito parlare del nome di questo gruppo, ma non riesco a darne il significato preciso...do alla signora il mio biglietto da uno, e mi da come resto tre quarti di dollaro...ascoltare quel disco diventa un'esperienza religiosa per me, quasi sessuale, visto che vengo totalmente sopraffatto dal suono collettivo del più grande gruppo che passa altissimo in mono da un ago di ferro ad un piccolo altoparlante...associo quel suono per sempre all'elettricità, perché manda lampi attraverso il mio corpo e mi lascia senza respiro...non riesco a stare fermo mentre lo ascolto, devo girare...giro finché non mi sento mancare, e poi giro ancora un po'...la mia canzone preferita è "Little child", perché so che la stanno cantando per me...sono un piccolo di cinque anni, e l'anno è un autunnale 1972...

Frequento una scuola che è molto lontana da casa, circa 15-20 minuti a piedi...visto che questa è la zona "sicura" della periferia, generalmente cammino solo senza la supervisione di nessun adulto, ma preferisco camminare con uno dei miei compagni e i suoi genitori, anche solo per amore della conversazione...la ragione che mi è data del perché devo camminare da solo per andare a scuola, è che mio padre era solito fare cinque miglia al giorno per andarci, e dunque la mia piccola camminata è nulla al confronto (un tema ricorrente con mio padre in tutta la mia vita, anche al giorno d'oggi)...conosco bene la vigilessa perché è mia vicina e madre di uno dei miei amici...sta agli incroci più pericolosi, così la devo salutare due volte, una mentre arrivo, una quando vado, e lei mi tiene d'occhio...
Mi terrorizzano queste camminate, specialmente quando fa freddo, cosa che nell'area di Chicago accade spesso...una mattina presto sull'infinita strada verso scuola, trovo una piccola pietra che mi sta perfettamente nella mano, come se fosse stata fatta apposta per me...è squisitamente scolpita in modo da curvarsi per incontrare la carne del mio pollice, sta squadrata nel mio palmo e tende all'esatta lunghezza delle mie dita...diventa la mia pietra "fortunata", e mi fa sentire sicuro averla sempre nella mia tasca ovunque vado (lo faccio ancora)... la mia permanenza in questa nuova scuola è una questione simile, visto che sono così avanti agli altri studenti da avere più un'esperienza sociale che di apprendimento...così metto la mia energia in cose creative come, imparare a scrivere più piccolo che posso...gli insegnanti spesso mi richiamano perché riescono a malapena a leggere la mia scrittura, che è leggibile, ma molto piccola...mi fanno fare esercizi nei quali scrivo molto piccolo e poi devo ricopiare le stesse parole in scala più grande (è mentre faccio questo esercizio che inizio a sviluppare la più larga calligrafia arzigogolata con la quale scrivo ancora oggi)...
Sono molto più alto di quelli della mia classe, e in alcuni casi, letteralmente il doppio...non mi piace emergere, o in questo caso, stare al di sopra, e inizio a piegarmi per nascondere la mia altezza...qualsiasi cosa che mi fa emergere mi fa impazzire, talmente è grande il desiderio di uniformarmi...ma tutte le speranze di far parte della folla vengono spazzate via quando i miei compagni cominciano a insultarmi e prendermi in giro verbalmente per la grande voglia che ho sulla mano sinistra...fino ad ora non ci avevo mai pensato tanto, perché anche se era stato notato precedentemente da altri bambini, non mi aveva mai fatto escludere dal 'gruppo'...ora in questa nuova scuola, amici e sconosciuti si sono mostruosamente rivoltati contro di me, chiamandomi 'strambo', 'storpio', e 'mostro'...mentre passo per per il cortile mi gridano, 'Billy si è bruciato, Billy si è bruciato!'...un bambino mi dice addirittura che i suoi genitori gli hanno detto che sono stato bruciato dall'acido, e non mi tocca...

  16
   

Il rapporto con la mia matrigna è ancora abbastanza formale e distante, visto che la vedo come una sconosciuta senza molto potere nella mia vita...dà gli ordini quando mio padre non è in giro, ma la sensazione è che non fa casini con me più per paura di mio padre che per qualsiasi interesse nei miei confronti...generalmente gestisce i problemi disciplinari con l'approccio "aspetta finché non ritorna a casa tuo padre"...la vita non è felice, ma nemmeno infelice...la mia vera madre in qualche modo svanisce nell'oscurità, portando la sua famiglia con lei...

Il primo vero regolamento di conti tra la mia matrigna e me capita in questo periodo, riguarda un nuovo paio di scarpe...appena tornati dalla spesa dice di avermi comprato qualcosa, e di provarlo...sono delle scarpe da tennis bianche, con una striscia blu lungo il lato...mi stanno giuste, ma non sono comode, così, provo a dirle che me le sento strane ai piedi, specialmente dove si affusolano alla fine delle dita...mi spiega che la possibile ragione per la quale potrebbero calzare strane è che sono scarpe sportive da donna, e le ha prese perché erano un affare (in sconto di 2 dollari)...le dico che non voglio indossarle perché non mi sembrano giuste, e inoltre, non voglio indossare scarpe da ragazza...mi guarda freddamente e dice che indosserò le scarpe, le ha comprate 'per me', non ho scelta, e adesso sono le "mie scarpe"...inoltre, dice, nessuno lo noterà, quindi che differenza fa?... Il giorno dopo sono terrorizzato visto che mi fa indossare quelle scarpe per andare a scuola...mi sento come se il mondo intero stesse fissando i miei piedi, e guardo attentamente gli occhi di ogni passante per vedere se le nota...è un'esperienza umiliante, resa peggiore dal fatto che non posso scappare...la mattinata va liscia, senza che una singola anima dica una parola sulle mie scarpe da ragazza, e comincio a rilassarmi e a dimenticarmene...durante l'intervallo comunque, uno dei miei amici mi chiede delle scarpe, e presto chiama tutti a dare un'occhiata...ovviamente nego di sapere quello di cui stanno parlando, provando a dire a chiunque stia ascoltando che sono scarpe speciali, importate da un posto lontano...

Il giorno prima del mio sesto compleanno, la mia maestra mi informa di essere molto, molto arrabbiata con me, perché ho rifiutato di farmi firmare da uno dei genitori un particolare permesso...senza permesso, non potrò essere autorizzato ad andare a una gita futura con la classe...mi dice che se non avrò il permesso firmato "per domani", sarò in "grossi guai" (l'insegnante è abbastanza severa - alta, bionda, così le credo)...la mattina del compleanno, mi sveglio molto eccitato per il giorno importante, dopo la scuola farò una festa con molti dei miei amici di quartiere...distratto dal momento, dimentico di far firmare il permesso e mi metto in strada... Circa cinque minuti distante da casa mi viene in mente di averlo dimenticato, e vado completamente nel panico perché non posso tornare indietro...proprio mentre stavo uscendo dalla porta la mia matrigna mi ha informato che non ci sarebbe stata tutto il giorno, e che la porta sarebbe stata chiusa a chiave...mio padre ovviamente è a casa che dorme, ma come sempre, sono sotto il rigido ordine di non svegliarlo per nessuna ragione, o andrò incontro a una severa punizione...sono in trappola...non posso tornare a casa, e ho paura di andare a scuola dove l'insegnante, se non avrò il permesso, mi punirà...non so cosa fare, così in questo stato febbrile, escogito un piano per saltare la scuola, pensando che non dovrò fronteggiare l'insegnante, o andare a casa da mio padre...cammino per il tragitto normale, passo la mia vicina vigilessa, le dico 'ciao' come al solito, vado giù per la strada fino ad arrivare proprio prima della scuola, faccio una svolta, e poi taglio indietro verso casa da una strada vicina...la mia destinazione è un piccolo parco dove probabilmente non ci sarà nessuno durante il giorno...l'unica difficoltà nell'arrivarci è che devo attraversare un incrocio tenendo d'occhio il punto in cui la vigilessa sta solitamente, visto che potrebbe vedermi passare...così aspetto una mezz'ora dopo l'inizio della scuola, e cammino furtivamente verso il parco...
Passo una giornata quieta, serena, anche se un po' noiosa seduto nel parco da solo...non ho un orologio, così calcolo il tempo guardando il sole e valutando gli eventi del giorno tramite le macchine che passano...si può solo andare sull'altalena per un bel po', o tante volte sullo scivolo finché non ci si annoia completamente (specialmente se non si hanno compagni di giochi)...la maggior parte del tempo lo passo semplicemente seduto e guardando il nulla...il momento più importante della giornata arriva quando una madre entra nel parco con il suo bambino e mi guarda sospettosamente per la mia età e perché è un giorno di scuola...le sorrido e faccio del mio meglio per placarla, dopodiché mi ignora...capisco che è combattuta sul dire a qualcuno che sono qui, ma penso che se mi accorgo che chiama la polizia, correrò via e mi nasconderò da qualche parte...l'altro momento memorabile arriva quando la natura mi chiama, e devo figurarmi un modo per andare al bagno nel piccolo bosco vicino al parco...mi ricordo di qualcuno che mi ha detto che gli Indiani usavano foglie di granturco o foglie in genere, così faccio del mio meglio per organizzarmi... Finalmente arriva il momento in cui penso si debba uscire da scuola...prendo la stessa via vicina per tornare indietro, facendo del mio meglio per eludere lo sguardo della vigilessa...torno verso scuola, faccio il giro, e mi dirigo a casa come sempre...mentre passo la vigilessa, mi guarda divertita, mi chiedo se mi abbia scorto mentre sgattaiolavo dietro di lei sull'altra strada (più tardi scoprirò che mi aveva visto passare mentre era in macchina)...le dico il mio normale 'ciao', ma non c'è niente di normale...mi agito per tutto il tragitto verso casa, convincendomi che, visto che è il mio compleanno, non dirà niente a nessuno e mi proteggerà...appena arrivo a casa, filo dritto in camera mia, tremante perché ho tanta paura di essere scoperto...guardo senza speranza fuori dalla finestra e la vedo che arriva a suonare il campanello...poco dopo, vengo chiamato giù dalla mia matrigna, e mi confronto, stando lì in piedi, con l'informazione che ha dato la vigilessa (la cosa peggiore è che lei era invitata alla festa)...spiego la mia logica, e la mia paura, ma è inutile...compleanno o no, devo andare di sopra e aspettare mio padre... siedo nella mia stanza per un'infinità di tempo, mentre i bambini arrivano per la festa... riesco a sentire le loro voci ovattate attraverso il pavimento, e mi immagino che stiano dicendo ogni sorta di cose sul mio conto...la festa inizia senza di me, e passa un'ora interminabile prima che mio padre arrivi, e salga nella mia stanza...

   
Traduzione a cura di irs - Correzione, adattamento e revisione a cura di BillyCorgan.it.    
Confession #15 Indice
Confessions
Confession #17
   

La versione originale è di proprietà di Billy Corgan non è pubblicabile. Vietato riprodurre senza autorizzazione (P)BCIT (C)Billy Corgan.

BCIT 3.2 Codice, grafica & contenuti ©2001-11 BillyCorgan.it - Ottimizzato IE/FF/CHR/SAF 1280x800 - Staff & Contacts: info@billycorgan.it